Giulia Tomai, signora delle matite dello Studio Pilar

Un mondo di fiaba con colori delicati ma decisi allo stesso tempo, rossi vivaci e azzurri brillanti.  Il segno della matita è protagonista nelle sue raffinate illustrazioni.
È un’illustratrice romana, classe 1990, che ha già alle spalle numerose pubblicazioni ed all’attivo il lavoro allo Studio Pilar. Se volete farla ridere offritele una “cingomma”, ma non toglietele mai computer e crema solare!
Ecco a voi l’intervista a vanvera di Giulia Tomai!

 

Swim
Swim

PRESENTATI: 5 PAROLE A VANVERA SU GIULIA ARTISTA.
Matite, interni, disordine, gommapane, Studio Pilar

PRESENTATI: 5 PAROLE A VANVERA SU GIULIA ESSERE UMANO.
Empatia, insicurezza, testardaggine, riflessione, micetti

UNA DOTE/CARATTERISTICA CHE NON PUÒ MANCARE AD UN ILLUSTRATORE/ARTISTA?
La curiosità

COSA ODI DI PIÙ DI QUESTO LAVORO?
Il mal di schiena

THE O CAFFÈ?
Caffè, cappuccino ancora meglio

LA PRIMA PAROLA CHE TI VIENE IN MENTE SE DICIAMO ROSSO:
Il Fushimi Inari a Kyoto

LA PRIMA PAROLA CHE TI VIENE IN MENTE SE DICIAMO MATITA:
La mia scrivania

I LIBRI CHE ILLUSTRI SONO SPESSO FIABE PER BAMBINI, CON COLORI VIVI MA
DELICATI ALLO STESSO TEMPO. QUALI SONO LE TECNICHE CHE PREFERISCI?
QUELLA INVECE CHE NON HAI MAI PROVATO E VORRESTI SPERIMENTARE?
La tecnica che utilizzo sempre e che mi permette di lavorare in velocità e, al tempo stesso, mantenere un certo “calore” sono le matite colorate. In passato mi sono divertita molto con il collage, ma è una tecnica che non riesco a conciliare con le tempistiche lavorative.
Un’altra che mi ha sempre affascinato e che ho sperimentato solo durante gli studi è l’acrilico. A tempo perso mi piacerebbe provare a riprenderla e vedere cosa viene fuori

QUAL È IL PROGETTO A CUI HAI LAVORATO CHE PIÙ DI ALTRI TI HA MESSA A
DURA PROVA? E QUELLO CHE TI HA DATO PIÙ SODDISFAZIONE?
Quello che mi ha messo più a dura prova è stato un libro illustrato coordinato da un’art direction estremamente poco elastica. Il libro che mi ha dato maggior soddisfazione non è stato quello meglio pagato, né quello che ha venduto di più, né il più ricco in termini di illustrazione o di storia, ma è stato quello che in qualche modo ha segnato un momento di svolta nella mia vita personale e professionale, cioè il Gatto e La Volpe per EL. È quello a cui sono tuttora più affezionata.

Il gatto e la volpe [EL edizioni]
“Il gatto e la volpe” di Giulia Tomai, EL edizioni
QUALI SONO I TUOI MOSTRI SACRI, DA CUI TRAI ISPIRAZIONE?
Impossibile elencarli tutti! Faccio un mischione dei primi mostri sacri
che mi vengono in mente: Henry Rosseau, Miroslav Sasek, Henry Matisse, Saul Steinberg, Arthur Rackham, Norman Rockwell, Paolo Uccello, David Hockney, Kitagawa Utamaro, Frida Khalo, Andrew Wyeth, Édouard VuillardAlbrecht Durer, Robert Peake, Edna Cooke, Ford Madox Brown, Brueghel… e tanti tanti altri. Cerco di trarre ispirazione anche da cose completamente diverse rispetto a quelle che faccio, magari per un particolare, una palette, qualsiasi cosa.

DOVENDO PARTIRE PER UN’ISOLA DESERTA E POTENDO PORTARE CON TE SOLO DUE
OGGETTI, A COSA NON RINUNCERESTI?
Computer e crema solare.

HAI DELLE OSSESSIONI DA DISEGNATRICE? (ASCOLTARE FILM IN SOTTOFONDO IN
LOOP, LAVORARE NEL SILENZIO ASSOLUTO, MANGIARE CONTINUAMENTE, ASCOLTARE
UN PARTICOLARE TIPO DI MUSICA…)
Dipende: ci sono volte che mi concentro solo se sono nel silenzio assoluto e altre che ho bisogno di qualcosa in sottofondo, che può andare dal Krautrock, ai video sulle tecniche di rilassamento, o alle recensioni cinematografiche di Federico Frusciante.

FAI PARTE DI UNO STUDIO CREATIVO, LO STUDIO PILAR. COM’È NATO QUESTO
PROGETTO COLLETTIVO E IN CHE MODO HA INFLUITO SUL TUO LAVORO PERSONALE?
Gli altri membri di studio ed io eravamo compagni di classe durante il corso di illustrazione allo Ied di Roma. Una volta diplomati, abbiamo deciso di aprire uno studio come spazio di coworking, che nell’arco di qualche mese è diventato un vero e proprio collettivo in cui portavamo avanti progetti comuni. Ci siamo concentrati sull’autoproduzione e pian piano siamo diventati una piccola etichetta editoriale indipendente. Meno di un anno fa ci siamo trasferiti in una sede più grande e centrale e ci siamo costituiti associazione culturale, per cui
abbiamo iniziato l’attività di workshop ed eventi legati, naturalmente, al mondo dell’illustrazione e dell’editoria. Da qualche mese, all’interno del nostro spazio, abbiamo messo in piedi un bookshop specializzato in libri illustrati, fumetti e fanzine, di cui siamo molto contenti. Studio Pilar è una delle cose più importanti della mia vita. Lavoriamo lì tutti i giorni dalle 10,30 alle 20 circa, quindi è il posto che vivo quotidianamente, che ha inquadrato la mia giornata e mi ha insegnato, prima ancora che arrivassero le committenze esterne, cosa significasse lavorare nel rispetto degli altri e degli obiettivi che ti poni.

UN LIBRO CHE VORRESTI ASSOLUTAMENTE ILLUSTRARE?
Piccole Donne

ORA QUALCHE DOMANDA SUL KM 0:
QUAL È LA CITTÀ TOSCANA CHE PREFERISCI?
Firenze è Firenze, per carità. Però due anni fa sono stata in Val
D’Orcia e mi sono follemente innamorata di Pienza.
QUAL È IL PIATTO TOSCANO CHE PREFERISCI?
più che un piatto è una goloseria: il lardo di colonnata!
QUAL È LA PAROLA TOSCANA CHE TI FA PIÙ RIDERE E QUELLA CHE PROPRIO NON
CAPISCI?
Mi fa molto ridere “cingomma” e non so l’esatto significato di “buhaiola”, ma penso non sia carino!

LANCIA UNA SFIDA ALLE VANVERE! (PER ESEMPIO CONSIGLIACI UN TEMA SU CUI LAVORARE O ALTRO, ANCHE UNA COSA SCEMA TIPO “PUBBLICATE IL VOSTRO DISEGNO PIÙ IMBARAZZANTE!”)
Vanvere, suggeritemi una cosa a testa da vedere o fare assolutamente la
prossima volta che vengo in Toscana 🙂

SUGGERISCICI QUALCUNO DA STALKERARE DI CUI STIMI E AMMIRI IL LAVORO!
Di recente ho scoperto il lavoro di Riikka Laakso, un’illustratrice finlandese che non conoscevo e che trovo davvero molto brava! E poi vi suggerisco, se già non li conoscete, Malota (Mar Hernández) e Inca Pan.