Crack!

Ebbene si! Dopo il Crack ho fatto Crack e mi sono ammalata!!
E ora con il raffreddore e mal di gola che non si sa come ho fatto a prenderlo con questi 50 gradi, vi racconterò del festival romano che si è svolto al Forte Prenestino dal 25 al 28 giugno 2015!
manifesto_15crack50x70_8juneIl “Crack – fumetti dirompenti” è forse il padre dei festival italiani dedicati all’editoria indipendente, al fumetto e all’illustrazione underground che nasce dal basso ed è cresciuto esponenzialmente nel corso degli anni non solo nella quantità dei contenuti, ma anche e soprattutto nella loro qualità. Un vero piacere per gli occhi, un pò meno per le tasche di chi come noi non sa resistere ai libri e bei disegni, a discapito dell’affitto mensile. L’evento si svolge nelle suggestive celle sotterranee del Forte, in ogni alcova ci sono una o più realtà “editoriali” e non, le pareti sono gremite di pitture e poster, serigrafie in ogni dove realizzate su ogni tipo di supporto, dalle t-shirt alle borsette di tela, dai mini libri ai leporelli stilosi, ai poster giganti che coprono muri interi.
Ma soprattutto, ciò che regna sovrano in ogni edizione del festival è l’appiccicaticcio, quella sensazione di essere sempre sudici e sudati mischiata all’odore acidello tipico degli spogliatoi dopo educazione fisica! Si, perché l’umido nei sotterranei raggiunge picchi altissimi e circa ogni due ore, è bene risalire in superficie a prendere fiato e a fare i giretti tra gli altri banchetti, salutando amici di vecchia data, vedendo le ultime produzioni di quelli bravi che ci piacciono tanto e, perché no, bere birrette e mangiare panini più o meno vegani negli stand rock and roll del centro sociale!
Quest’anno abbiamo diviso la cella con i nostri amichetti marchigiani Uomini nudi che corrono, Gruppo Trekking, Colore del Colore, Meglio un morto in casa…, Strane Dizioni, Ratatà, i nostri compari milanesi di Perpetua Edizioni e i romani acquisiti Gaetano Ciciriello e Luca. Non si sa come abbiamo fatto a tenere in pochi metri quadrati così tanti immaginifici contenuti, ma con un po’ di calma e con un po’ di arte dell’arrangio ce l’abbiamo fatta!
Il tema del festival quest’anno era “Capitale”:

Dopo la trilogia della distruzione (Apocalisse/Orda/Genesi) ora nella sua undicesima edizione CRACK!, il Festival di Roma di Fumetto e Arte Disegnata e Stampata, si confronta con la macchina CAPITALE, la macchina (in)finita di produzione di schiavitù, il Necromante finale del tempo presente. E Crack è cuneo piantato negli ingranaggi di questo motore. Spogliati di ogni altra forza che della nostra stessa forza vitale, depredati di ogni capitale che del nostro Capitale Umano torniamo ancora una volta nelle segrete del Forteprenestino a ricostruire lo spazio dei nostri desideri. Quello che spendiamo è quello che produciamo e quello che paghiamo è quello che siamo. […]

e il nostro Supererri di Strane Dizioni ha costruito due grandi dispensatori di mazzette da 5.000 lire! Si, si quelle verdi che noi degli anni ottanta ci ricordiamo come paghetta settimanale per comprare Cioè la domenica mattina o i paciocchini quando prendevi più di Benino nei temi o nei quesiti di matematica!

Ecco qualche scatto dell’esperienza romana delle Vanvere che, dovendo presidiare contemporaneamente anche lo stand e le mostre a Marea, mi ha visto come unica rappresentante del collettivo (sull’ubiquità ci stiamo lavorando…)!!