Rendez-vous con Arianna Bellucci
Conosciuta tra i banchi di scuola da Camilla*, fa parte di una coppia di illustratrici che lavorano gomito a gomito a Firenze.
Emotiva e insicura, ha un talento esplosivo ma si arrabbia ogni volta che glielo provi a dire!
Fondamentale nell’allestimento, grande compagna di balli sguaiati su canzoni orrende, bevute e piagnistei collettivi, da quest’anno è un membro del nostro team (evviva!) e ha curato tutte le animazioni che avete visto fino ad ora!
Con la sua compare di scorribande Giulia Lombardo farà parte della mostra Rendez-vous, che inaugura Giovedì 12 Aprile a Empoli.
*era una scuola di illustrazione post-diploma, Camilla non è bocciata sei volte in terza superiore eh, tante le volte qualcuno si mettesse a fare raffronti dell’età.
Nasce a Firenze nell’ottobre del ’91, cresce e a un certo punto morirà. Nel frattempo suona male la batteria e ancora peggio la chitarra, balla e canta nei momenti meno opportuni. Amante dei videogame e dei film animati, preferibilmente in stop-motion, frequenta il corso di Entertainment Design presso l’Accademia Nemo di arti digitali di Firenze.
Successivamente lavora come 2D artist per l’industria di videogame, principalmente insieme allo studio LKA di Firenze e come illustratrice per ragazzi.
Presentati… cinque parole a vanvera su Arianna illustratore.
Acerba, ricerca, ansia, orabuttoviatutto, riprovare
Cinque parole a vanvera su Arianna umano.
Fame (sono curiosa ma più che altro mangio parecchio), ansiettasemprelì, appassionata, dentoni, analisi
Una dote/caratteristica che non può mancare ad un disegnatore?
Forse la voglia di migliorare sempre il proprio linguaggio. E un bel pacco di costanza
Cosa odi di più del tuo lavoro?
Quando non ho voglia di lavorare e mi tocca farlo lo stesso e le tasse, son davvero troppe, mannaggia.
Ah già… The o caffè?
Apprezzo molto il tè, ma preferisco di parecchio il sapore del caffè, anche se ormai c’ho un’età ma soprattutto c’ho l’ansia e mi tocca bere quasi sempre quello d’orzo.
A quale ballo non puoi resistere?
Difficile scegliere, più facile dire cosa non ballerei. Anche se alla fine lo farei comunque, magari un po’ a casaccio, ma se la musica mi piace e ho bevuto abbastanza, addio, non mi si tiene.
Qual è la canzone che ti vergogni di sapere a memoria?
Probabilmente ce ne sono un sacco e anche di più vergognose, però la prima che mi viene in mente adesso è Oronero di Giorgia.
La so tutta e la canto con evidente trasporto quando non c’è nessuno intorno.
Con chi balleresti un tango appassionato e con chi ti butteresti nel pogo?
Non mi piace l’idea di ballare il tango, anche se in effetti non ho mai provato e ho sempre evitato il pogo a qualsiasi concerto, son sempre stata felice di godermelo da seduta, o in piedi ma con della compostezza. Eh lo so, son pallosa.
Ma non ho ancora risposto alla domanda.
Quindi ballerei un tango appassionato con qualcuno che è riuscito a rendermi poco consapevole delle mie azioni e molto condizionabile, e mi butterei nel pogo solo contro la mia volontà, qualcuno dovrebbe gettarmi fisicamente nella mischia.
Hai una “playlist di lavoro” (5/10 tracce) che hai il coraggio di condividere con noi?
Ne ho davvero un bel po’ di playlist di lavoro su Spotify!
Ma credo che questa sia l’occasione perfetta per rendere pubblica quella che abbiamo in condivisione in studio, fatta apposta per risollevare gli animi nel secondo pomeriggio, quando di solito cala la voglia di lavorare e qualcuno (no no, non io eh) canta a caso o parla da solo, quella fatta apposta per ricreare un clima vivibile nelle ultime ore di lavoro prima di cena.
In alternativa c’è anche quella personale in cui sto cercando piano piano di mettere tutti i pezzi che preferisco di tutti gli artisti che ho su Spotify, boh, la butto lì.
Chi tiri in ballo? Suggerisci un artista che ammiri
Marianne Engedal, in arte Skinkeape
È davvero superbrava, non la seguo da molto ma ha catturato subito la mia attenzione e qualsiasi cosa posti su instagram mi piace tantissimo.
Qual è la Vanvera che preferisci? SCHERZONE: non rispondete davvero, nessuna di noi è abbastanza sportiva per non essere la vostra preferita.
La domanda vera è: cosa ti ha spinto ad accettare o a proporti come collaboratore del nostro folle collettivo?
Mannaggia a voi, mi avete fatto sudare freddo, non si può scegliere una Vanvera (anche perché poi c’è da temere la vendetta delle altre).
Lo spiegone non mi viene molto bene, ma ci provo.
Tengo a dire che ammiro tantissimo tutto il lavoro che avete fatto fino a ora; l’energia, la quantità di idee che mettete in ogni cosa che organizzate è davvero tanta e non so come fate, davvero.
Fra le tante cose ce n’è una che trovo molto importante, cioè lo stanare altri illustratori: siete riuscite a creare situazioni in cui si ha occasione di conoscere altri disegnatori di tutti i tipi e il loro lavoro.
Partendo da questo, dare un appoggio a questo collettivo che via via cresce sempre di più non può che rendermi contenta assai.
Va aggiunto che già dai primi incontri siete state persone aperte e che mi hanno fatto sentire a mio agio, con cui potermi confrontare.
Facendo lo stesso lavoro si affrontano le stesse cose ed è sempre d’aiuto scoprire modi diversi di approcciare alla professione e alle sue problematiche.
Insomma, ho trovato supporto ed è un piacere dare supporto quando ce n’è bisogno.
Quindi non potevo non accettare di collaborare, potevo solo dire:
“Oddio non ci posso credere, finalmente sta succedendo… sì, sì, lo voglio!”
Potete seguire il lavoro di Arianna su:
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