Tinte silenziose: intervista ad Andrea Mongia
Giovane e talentuoso, odia le attese e ama la zuppa di cavolo nero. Andrea Mongia è un illustratore di spicco nel panorama internazionale e si unisce alle fila di Let’s Dance! • GRAND TOUR (Empoli, 21/22 Aprile)!
Andrea Mongia (20/01/1989)
Nato in Abruzzo. Si trasferisce a Roma e si diploma in illustrazione allo Ied nel 2011. Insieme ad altri tre amici fonda Studio Pilar, un collettivo di illustratori e associazione culturale.
Dal 2013 lavora come illustratore freelance nell’ambito dell’editoria per ragazzi, quotidiani e riviste internazionali.
Tra i suoi clienti: The New York Times, the Boston Globe, The Wall Street Journal, The Sunday Times Magazine, l’Obs, Architectural Digest, Groundwood Books, Loescher Editore, rivista Studio, rivista Undici, Donna Moderna, Biancoenero Edizioni.
Presentati… cinque parole a vanvera su Andrea illustratore.
Luce, colore, architettura, piante, interni.
Cinque parole a vanvera su Andrea umano.
natura, movimento, fuoco, cucina, calma.
Una dote/caratteristica che non può mancare ad un disegnatore?
la voglia di migliorarsi e di scoprire sempre cose nuove.
Cosa odi di più del tuo lavoro?
forse le attese, e la poca programmazione a lungo termine.
Ah già… The o caffè?
caffè, ma nemmeno troppo.
A quale ballo non puoi resistere?
Non ho un ballo in particolare è più una questione del pezzo giusto al momento giusto!
Quando il gatto non c’è i topi ballano… Chi è il tuo “gatto” e quando non c’è cosa fai?
il gatto è sicuramente la consegna, quando non c’è io dovrei ballare, ma poi non è mica vero!
Qual è la canzone che ti vergogni di sapere a memoria?
“giovane fuoriclasse” di Capo Plaza.
Con chi balleresti un tango appassionato e con chi ti butteresti nel pogo?
Entrambi con un perfetto sconosciuto, è più divertente!
Hai una “playlist di lavoro” (5/10 tracce) che hai il coraggio di condividere con noi?
No niente di fisso, dipende molto dal mood del momento, quando invece sono indeciso mi affido a Spotify che ha sempre ottimi suggerimenti.
Chi tiri in ballo? Suggerisci un artista che ammiri.
Ana Popescu
Qual è la città toscana che preferisci?
Lucca, in tutte le stagioni.
Qual è il piatto toscano che preferisci?
Difficilissimo solo uno, ma scelgo la zuppa di cavolo nero.
Qual è la parola toscana che ti fa più ridere e quella che proprio non capisci?
Maremma buhaiola mi ha sempre divertito un sacco, mentre il popone ci ho messo un po’ a capire cos’era!
Segui il lavoro di Andrea Mongia sul suo sito, instagram e behance!
Leave a Reply