Rendez-vous con Giulia Lombardo
Incontrata appena diciannovenne da Camilla durante il corso di illustrazione* ha una tenacia comune a pochi ed è la creatrice delle casette più belle che abbiate mai visto, nei vicoli dei suoi paesaggi ci si potrebbe perdere per dei giorni.
Sostiene la sua compare di studio Arianna Bellucci davanti a qualunque crisi isterica, Camilla davanti a qualunque difficoltà tecnica quando si fa il sito e per Le Vanvere ha curato tutte le interviste di questa edizione di Let’s dance!
Insieme ad Arianna farà parte della mostra Rendez-vous, che inaugura Giovedì 12 Aprile a Empoli.
*era una scuola di illustrazione post-diploma, Camilla non è bocciata sei volte in terza superiore eh, tante le volte qualcuno si mettesse a fare raffronti dell’età.
Nasce la fredda Vigilia di Natale del 1991 a Firenze e da orgogliosa fiorentina la considera la città più bella del mondo.
Vive e lavora nel suo piccolo studio circondata da cani, gatti, conigli e un pollo particolarmente simpatico di nome Calimero.
Diplomata nel 2013 come Entertainment Designer alla Nemo Accademia di Arti Digitali, lavora sin da allora come illustratrice di libri per l’infanzia. Attualmente collabora con diverse case editrici, tra cui Usborne Publishing, WhiteStar Kids e National Geographic Kids.
Presentati… cinque parole a vanvera su Giulia illustratore.
Precisione, maniacale, ctrl+z, magentaesenape, casette.
Cinque parole a vanvera su Giulia umano.
Allergie, animali, piante, timidezza, magentaesenape.
Una dote/caratteristica che non può mancare ad un disegnatore?
Vera, profonda, carnale passione per questo lavoro (e per il flamenco, ovviamente, per chi coglierà la citazione).
Cosa odi di più del tuo lavoro?
I momenti morti. Desidero ardentemente sempre un momento libero e quando arriva ho l’ansia, non so che fare e vado nel panico.
Ah già… The o caffè?
Entrambi, in grandi quantità!
A quale ballo non puoi resistere?
Io difficilmente ballo da sobria. Ma esiste una canzone a cui non riesco a resistere e ballo ovunque… in mezzo alla gente, la domenica, al mercatino dell’usato…
Ladies and Gentlemen, it’s time for me to present to you….
Qual è la canzone che ti vergogni di sapere a memoria?
Vaffanculo di Marco Masini
La conosco tutta, la canto a squarciagola e mi sento una giovane ribelle.
Con chi balleresti un tango appassionato e con chi ti butteresti nel pogo?
Non so mettere due passi di danza in fila e mi vergogno molto anche a provarci.
Il tango lo ballerei con il mio cane, tanto abbiamo entrambe l’agilità e scioltezza di una balena spiaggiata, così sembriamo intenzionali!
Mi sono ritrovata qualche volta in un pogo, ma non riesco a star su e finisco sempre in terra (vedi agilità di cui sopra)
Hai una “playlist di lavoro” (5/10 tracce) che hai il coraggio di condividere con noi?
La playlist della vergogna è già stata resa pubblica da Arianna Bellucci e la nostra dignità è ormai definitivamente morta e sepolta. Ve la ripropongo, prendete e godetene tutti nei momenti di noia e disperazione da troppe ore di lavoro consecutive!
Chi tiri in ballo? Suggerisci un artista che ammiri.
Owen Davey, è bravissimo. Lo amo, lo odio e lo stalkero su Instagram.
Qual è la Vanvera che preferisci? SCHERZONE: non rispondete davvero, nessuna di noi è abbastanza sportiva per non essere la vostra preferita. La domanda vera è: cosa ti ha spinto ad accettare o a proporti come collaboratore del nostro folle collettivo?
Siete tutte le mie preferite, ovviamente! Con una menzione speciale all’incapacità tecnologica di Camilla, che mi accompagna da 7 anni a questa parte.
Ma passiamo allo spiegone serio e commovente.
Io fin da piccola ho sempre odiato i giochi di squadra, non facevano per me. Ho sempre preferito gareggiare da sola, così se perdo, perdo solo io.
Diciamo che osservando da vicino Le Vanvere per tutto questo tempo sono riuscita a capire che perdere tutti insieme non è davvero perdere e la vittoria non si divide per i componenti del gruppo, si moltiplica!
Potete seguire il lavoro di Giulia anche su:
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