Un master a Km 0!
Un master di illustrazione a Firenze?? Sì, è proprio realtà amici.
Alla presentazione del master “Impronte di visioni”, alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze, poteva mancare una delegazione delle Vanvere?
C’è una legge non scritta che dice che ogni illustratore ha davanti a sé un cammino impervio, “con rischi indicibili e traversìe innumerevoli” (cit. “Labyrinth”), e che deve sudarsi ogni singolo workshop o corso, facendo viaggi improbabili, usando ogni mezzo esistente, con valigie cariche di acrilici e dispositivi vari, e spesso noi illustratori toscani dobbiamo fare centinaia di chilometri per poter fare quello che ci piace tanto, ovvero andare a fare corsi con i nostri miti dell’illustrazione e con i nostri simili, che in queste occasioni escono allo scoperto come chiocciole quando piove.
La presentazione è durata varie ore a ritmo serrato; si sono avvicendati davanti a studenti e curiosi:
-Teresa Porcella (autrice, progettista e fra le altre qualifiche fondatrice dell’associazione scioglilibro e docente responsabile del master), che ha parlato di sintesi vs banalizzazione, similitudini, codici, linguaggi e molto altro.
-Arianna Papini, illustratrice fiorentina che “giocherà in casa” e condurrà un workshop lavorando sulla creatività individuale. Ha parlato del “lasciare andare” le proprie “creature” (libri) una volta finite, azione che è sempre un nodo alla gola per gli autori.
–L’illustratrice Brunella Baldi, che ha parlato del libro d’artista, della relazione fra testo e illustrazione, dell’aspetto “coreutico” e registico dei libri in cui si alternano silenzi, spazi, pieni e vuoti, come in uno spettacolo di danza su un palco. Ha detto: “lavorare con i limiti aiuta a crescere”.
-Sophie Fatus, illustratrice francese, che ha mostrato alcuni esempi del suo lavoro, e ha parlato delle problematiche che si incontrano illustrando per la prima infanzia. Ha detto una cosa bellissima, e cioè che bisogna imparare a “usare anche quello che non si sa fare”, usare cioè quelli che a volte ci sembrano difetti.
-Lo scrittore argentino Jorge Luján, che ha parlato, fra le altre cose, del suono delle parole e della polisemia nei libri per bambini; ci ha deliziato con fantastiche metafore inventate dai bambini durante i suoi laboratori, come “cielo=soffitto che gocciola”. Ha detto che al corso “bisogna portare il bambino” che è in noi.
–Barbara Schiaffino, direttrice della prestigiosa rivista Andersen, che ha mostrato varie copertine realizzate da grandi nomi dell’illustrazione contemporanea.
–Lola Barceló, direttrice della casa editrice Kalandraka Italia, che con una buona dose di ironia ha parlato del punto di vista dell’editore su vari aspetti, come quello della traduzione.
Ovviamente queste sono solo piccole note di tutto ciò che è stato detto.
Sono scaturiti anche dialoghi a tema linguistico tra francese, italiano e spagnolo, per esempio sulla definizione della parola “pissero” e la sua intraducibilità (e per questo, cari amici non toscani, non sappiamo tradurvelo).
Bombardate da mille stimoli visivi e uditivi, immagini proiettate e citazioni da segnare, siamo state scosse sui nostri sgabellucci dal suono della campanella, che ci ha riportate ai tempi del liceo, alla consegna del compito, quando ancora non avevi finito la bella copia. Abbiamo tristemente constatato che “ai nostri tempi questi master non c’erano”, e incoraggiamo tutti i curiosi a dare un’occhiata al programma, che è veramente ricco. Qui tutte le informazioni e qui il programma.